esempio di fisco facile

Foto vecchia, notizia nuova :Ahimè.

Sono da poco stati introdotti nuovi regolamenti per gli hobbysti per la partecipazione ai Mercatini. Avvicinandosi il Natale e il fiorire di manifestazioni il chiarimento è obbligo.

Le regioni Veneto ed Emilia Romagna hanno adottato il regolamento che prevede:

“Gli hobbisti non potranno vendere, barattare, proporre o esporre più di un oggetto con un prezzo superiore a 100 euro. Per prendere parte ai mercatini gli hobbisti dovranno richiedere al proprio Comune di residenza, previo pagamento di 200 euro, un tesserino che consentirà la partecipazione a dieci manifestazioni all’anno, per un massimo di due anni nell’arco di ogni quinquennio. Ciascun hobbista dovrà consegnare al Comune, in occasione della vidimazione del tesserino, l’elenco completo dei beni che intende vendere, barattare, proporre o esporre e il relativo prezzo (l’elenco non può superare il valore di 1.000 euro). Al temine dei due anni se si intende continuare l’attività sembra sia necessaria la partita iva.
I mercatini saranno organizzati dai Comuni, che ne possono affidare a terzi la gestione, così come avviene anche per le fiere e per i mercati.  Nella nuova disciplina, i Comuni devono prevedere che la partecipazione degli hobbisti avvenga con criteri di rotazione e senza il riconoscimento di priorità ottenute per la presenza ad edizioni precedenti. I Comuni sono tenuti a redigere un elenco dei partecipanti a ciascuna manifestazione, da inviare annualmente alla Regione. Nel provvedimento vengono inoltre stabilite le caratteristiche del tesserino identificativo e le modalità di presentazione dell’istanza per l’ottenimento del medesimo (ogni nucleo di residenti nella medesima unità immobiliare può ottenere il rilascio di un unico tesserino).
Vengono inoltre stabilite le sanzioni, che vanno da  250 a 1.500 euro e si applicano nei seguenti casi: assenza del titolare del tesserino identificativo, o mancata esposizione del tesserino al pubblico o agli organi preposti alla vigilanza; mancata consegna al Comune, in occasione della vidimazione del tesserino, dell’elenco dei beni oggetto di vendita, ovvero accertata incompletezza o non veridicità dell’elenco; vendita, baratto, proposta o esposizione di più di un oggetto con un prezzo superiore a 100 euro.”

Come scritto sopra sembra che la legge sia Regionale e valga per le due regioni che ho indicato sopra, mentre per le altre ancora non sembrerebbe valido, ovvero i regolamenti si rifanno alla legge generale dello stato. Parlo al condizionale perchè ogni comune protrebbe avere poi regolamenti diversi e quindi è sempre meglio informarsi prima della manifestazione con l’organizzatore.

La motivazione del regolamento è più o meno che che la legge in oggetto si propone di stroncare gli hobbisti camuffati e salvaguardare gli hobbisti veri.
Non esiste una normativa specifica che riguarda “i produttori di opere dell’ingegno” che, di conseguenza, non sono interessati da questa legge regionale.
In sintesi, non cambia nulla.

In ogni caso, per evitare multe e controversie quando partiranno i controlli, il mio consiglio è di avere sempre con se l’attrezzatura decorare sul posto e dimostrare che ogni oggetto in vendita è stato creato dal nostro ingegno!

Inutile dirvi che il popolo del web si è scatenato in commenti efferati sopratutto sui costi e limitazioni del tesserino, in aperta violazione della normativa per la quale l’hobbysta poteva raggiungere un tetto massimo di ricavi di 5.000 euri annui, senza obblighi di dichiarazione. Molti hanno avanzato il commento che così si stia facendo la guerra ai poveri: visto che gli hobbysti sono per lo più casalinghe o pensionati che si barcamenano una giornata al freddo per pochi euro. E poi chi è di voi che davanti una bancarella non riesce a riconoscere un prodotto fatto a mano da una commercializzato o prodotto in serie?

Lascio a chi ne ha voglia i commenti. A me è passata!

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