Alzi la mano a chi piace pasticciare con la pasta sintetica!
Siamo davvero in molte.
La mia preferita è la pasta sintetica a base minerale più comune chiamata anche DAS. Mi piace perché è facile da lavorare, non ha bisogno di essere passata in forno per essere cotta, è economica e soprattutto perché mi diverto a farlo con le mie figlie.
Qualche settimana fa, complice una giornata fredda e piovosa, ci siamo dedicate ad alcuni esperimenti che oggi vi propongo: abbiamo fatto un piatto da decorazione con i decori in pizzo e una tag con i loro nomi, per la loro cameretta.
Il piatto con decoro in pizzo è davvero grazioso.
Il segreto per farlo è la scoperta dell’acqua calda!
Ecco le mie spiegazioni per fare questo piatto in pizzo con la pasta sintetica.
Preparate un disco della dimensione di cui volete sia il piatto (se non siete pratiche tenete lo spessore della pasta sintetica di almeno 4 millimetri). Prendete dei nastri e un vecchio pizzo o centrino, e molto delicatamente imprimeteli nel disco.
Mi raccomando non spingete troppo forte altrimenti il disco si allarga solo da una parte. Potete aiutarvi con un matterello
Estraete i pizzi e il gioco è fatto.
Potete perfezionare il piatto bagnandovi le mani e ripassando un po’ i bordi per arrotondarli.
Adesso dovete metterlo in uno stampo ad asciugare. Per fargli ottenere la forma a piatto dovete metterlo ad asciugare all’interno di una grande terrina che faccia anche da stampo.
I tempi di asciugatura dipendono dalla temperatura, ma di media, una giornata in un luogo caldo sarà sufficiente.
Le finiture finali, una volta ben asciutto tutto, saranno quelle di rifinire il bordo con l’aiuto di una comune lima da unghie (o per le professioniste la carta vetrata sottile). Passatela sul bordo del piatto per renderlo tondo e ben rifinito.
Se volete, potete passare un filo di vernice trasparente. In commercio troverete della stessa linea, il Vernidas, che è una vernice sintetica per rifinire i lavori in Das.
Se volete fare un lavoro che sia colorato, anziché bianco, ricordatevi di colorare il Das prima di lavorarlo: con tutti quei pizzi, non è facile colorarlo dopo l’asciugatura, senza che rimanga qualche spazio bianco.
Mie figlie, invece si sono dedicate ad una piccola e graziosa tag con i loro nomi scritti con i timbri. Hanno voluto attaccarla alla porta della loro camera, e ne sono particolarmente orgogliose. Come dargli torto!
Alla prossima e buoni pasticci creativi.
Cristiana | farecreare
Bella idea. Copierò. Tra la terrina eil das hai messo qualcosa? Tipo la pellicola trasparente? Oppure, dopo l’asciugatura si staccano facilmente? Grazie.
Ciao Sara, io tra la terrina e il Das non metto la pellicola, perchè c’è il rischio che la superficie prenda le pieghe della pellicola.
Al massimo puoi stendere un po’ di borotalco prima di mettere a dimora il cerchio del DAS.
C’è chi usa anche il sapone di Marsiglia, lo spalma bene e lo lascia asciugare prima di mettere la forma nello stampo, ma personalmente non ho mai provato con il sapone. Ciao Cristiana
Grazie!….
Ma che scherzi, grazie a te… e se fai qualche esperimento, pubblica la foto sulla mia fan page! ciao
ciao Cristiana! grazie per il post! sono stata sempre un po’ scettica in merito al Das… Posso chiederti? Fa le crepe una volta asciutto? E? più pesante del fimo (cernit etc..)?
che ne pensi delle altre paste? tu che sei un’artista .. dacci un po’ di luce 😉 Io ho usato solo cernit e Premol (mi pare si chiami così) ma i risultati non sono stati buoni…
Ciao Patrizia, la differenza sostanziale è che il DAS è una pasta che asciuga all’aria, mentre le altre a base sintetica sono termoindurenti (quindi devono essere cotte in forno).
Le paste tipo Fimo, Cernit ecc, hanno più “scheletro” rispetto al DAS e quindi più facili da maneggiare e lavorare. Inoltre avendo tempi di asciugatura diversi, risulta più semplice la lavorazione (il DAS come dicevo prima asciuga all’aria, quindi dopo poco tempo che lo stò lavorando già inizia a non essere più morbido come appena aperto il pacchetto).
Il DAS in alcuni caso può screpolare asciugandosi. Io solitamente per evitarlo, cerco di bagnare pene con acqua i bordi e di non accellerare troppo l’asciugatura.
Gli oggetti in DAS sono abbastanza fragili ecco perchè per la biggiotteria di solito vengono utilizzate Fimo o Cernit.
I costi sono diversi, molto più economico il DAS e per i pasticci creativi con i bambini (come nel mio caso) decisamente più efficace.
Per le paste sintetiche come per tutto, serve in ogni caso provare più volte (nessuno nasce già abile in un lavoro creativ come la miniscultura di oggetti).
Anche il mio esperimento è un proprio un esperimento… ma mi piaceva pubblicarlo lo stesso.
Unica raccomandazione che mi sento di dare per la cottura delle paste sintetiche: attenzione a non bruciarle in fase di cottura e, meglio sarebbe, utilizzare un piccolo forno solo per questa attività. (cucinare plastica e torte nello stesso forno non è una buona cosa per la tua salute).
Ciao
Cristiana
Grazie Cristiana! Ti dirò… le paste sintetiche non sono proprio facilissime da lavorare.. pensa che io me le facevo scaldare dalle mani di mio moroso ;-)))) Me le lavorava talmente tanto che, oltre a risultare poi super maneggevoli, a lui restava MOLTO colore sulle mani… Non ti dico poi a lavarsi… Comunque io ho cotto la pasta sintetica anche in acqua. Diciamo che i colori perdono un po’ ma almeno si evita di riempire la casa di odori particolari.
Grazieeeee 10000000 Cristiana! E’ un piacere leggerti e.. imparare da un’artista!
Che bravo questo fidanzato scaldapasta, sei fortunata! Non avevo mai pensato di cucinare la pasta sintetica nell’acqua. Ottimo consiglio. A presto e …grazie dei complimenti.
Complimenti! bella idea. Fra le paste sintetiche che si possono usare per mille scopi c’è anche il sugru.