Care amiche ogni tanto serve scrivere anche un post informativo. E soprattutto serve leggerlo con attenzione!
Quasi tutte le appassionate di hobby creativi prima o poi, decidono di “mettersi in affari”, vendendo le proprie creazioni.
In questi ultimi due anni, sono aumentate le proposte di piattaforme digitali di vendita on-line di manufatti hand-made, come ad esempio AlittleMarket – adesso ETSY – , dove anch’io sono presente con una vetrina prodotti.
La piattaforma è semplice da utilizzare, la registrazione è gratuita. L’unica cosa che devi fare è curare bene le immagini fotografiche dei tuoi prodotti e pubblicarle, cercando di coinvolgere il potenziale cliente con una descrizione chiara e ben fatta e con delle foto interessanti (ndr. Se non vi siete ancora iscritti alla newsletter o alla pagina facebook fatelo, la prossima settimana inizio una serie di “post scolastici” su come fotografare e elaborare le immagini per il proprio negozio virtuale).
Quasi sempre le piattaforme come AlittleMarket chiedono solo una commissione sugli articoli venduti.
La gestione dei problemi legati all’e-commerce sono delegati al gestore dello shop, per questo questi siti stanno avendo molto successo.
Per una creativa non professionista è impensabile dover sostenere i costi e avere le conoscenze necessarie per creare un e-commerce indipendente on-line.
Attenzione però perché le regole che riguardano le vendite on-line si applicano anche a questa forma di e-commerce, che a tutti gli effetti diventa una vendita a distanza.
Dal 13 giugno 2014 entrano in vigore, anche in Italia (come nel resto d’Europa) le nuove normative relative al diritto di recesso on-line. Anche se, alcuni sostengono che le leggi valgano solo per venditori professionisti e per le aziende, è bene conoscere la nuova regolamentazione, anche perché, prima che venditori, siamo anche compratori on-line.
Diritto di recesso online cosa cambia.
La novità maggiore è che il diritto di recesso è ora stabilito in 14 giorni e non più in 10 come precedentemente.
La conta dei giorni, in caso di spedizioni parziali, parte dal momento in cui l’acquirente ha ricevuto l’ultimo prodotto. Ciò dovrebbe fare in modo che diminuiscano drasticamente gli invii parziali di merce.
Un’altra grossa introduzione è il periodo di recesso per consegna a terzi. Il periodo del diritto di recesso inizia a decorrere dal momento in cui il bene è consegnato all’effettivo acquirente, e non a persone terze (almeno che non siano state incaricate per iscritto al momento dell’ordine). Faccio un esempio: se a ritirare il pacco è il vostro vicino di casa, il diritto di recesso dovrebbe partire dal momento in cui voi avete preso in carico il pacco dal vostro vicino. Diventa così veramente difficile per il venditore stabilire la certezza dell’esatto periodo da calcolare, per cui aspettiamoci una correzione.
Finalmente la direttiva si occupa di suddividere in tre categorie la tipologia di prodotti acquistati, di modo che anche il diritto di recesso applicato per ognuna di esse sia diverso. Le categorie sono:
- oggetti spediti in un pacco
- prodotti di grandi dimensioni (ad esempio mobili)
- programmi o prodotti virtuali che prevedono un download
Per gli oggetti che posso essere rispediti al venditore in un pacco, le spese di restituzione sono per legge a carico dell’acquirente (nella precedente normativa era imposto un vincolo di valore superiore ai 40€)
Ciò non è applicato alla seconda categoria, cioè i beni ingombranti dove i costi di restituzione devono sempre essere specificati al momento dell’acquisto altrimenti rimangono a carico del venditore.
E ora affrontiamo i cambiamenti che riguardano l’esercizio del diritto di recesso:
Dal 13.06.2014 il venditore può richiedere che l’acquirente giustifichi il motivo del diritto di recesso, dando così la possibilità al venditore di sistemare il problema per evitare il recesso. La motivazione potrà essere espressa anche telefonicamente e il venditore dovrà mettere a disposizione un modulo per esercitare il diritto anche on-line.
Dopo aver fatto valere il proprio diritto di recesso i tempi per il rimborso non devono superare i 14 giorni, il rimborso dovrà essere fatto con le stesse modalità di pagamento utilizzate per l’acquisto (ad esempio se avete pagato con Paypal anche il rimborso dovrà essere tramite Paypal e non buoni sconto o altro). Il venditore potrà però attendere che la merce gli sia stata realmente restituita prima di procedere con il rimborso.
Attenzione per i prodotti utilizzati: la precedente legge non consentiva l’uso parziale del prodotto acquistato, neppure per prova bensì doveva essere restituito integro, così come arrivato. Con questa nuova legge non sarà più così. Il venditore può tuttavia diminuire il valore rimborsato solo se c’è stato un parziale utilizzo del bene, visibile e intensivo.
Articolo scritto da Cristiana Rosada
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Nota: le presenti informazioni sono state raccolte tramite siti professionali. In ogni caso se avete dubbi, in caso di esercio professionale, rivolgetevi al vostro cosulente legale.
Molto interessante questo articolo! Grazie mille per averlo condiviso!
Ciao Elisa, grazie – spero che le notizie siano utili anche ad altri, perchè a volte negli acquisti online, regna davvero la confusione, oltre a una buona dose di furbetti che ci “provano” a non accettare il tuo reso.
A me ad esempio, è successo con un acquisto di scarpe. Lo avevo fatto sull’onda emotiva, sai quelle ciabatte con le dita (adesso non ricordo il nome). Beh quando sono arrivate non le ho neppure aperte, le ho rispedite subito al mittente.
Mi sono sentita rispondere che il reso non era conforme perchè aperto.
Meno amle che mi ero fatta le foto del pacco integro prima di rispedirlo… alla fine hanno dovuto accettarlo.
A presto. Cristiana